Parla la musica...
Viaggio tra suoni, linguaggi e suggestioni
Vittore Bellemo
Monsignor Vittore Bellemo (23 giugno 1879 – 17 novembre 1953) è stato un sacerdote, organista e compositore chioggiotto.
Nasce a Chioggia il 23 giungo 1879, quinto e ultimo figlio di Giuseppe e Ancilla Menetto: la sua è una famiglia umile e priva di tradizioni musicali. Sin dalla prima infanzia avverte due “vocazioni” concomitanti, quella per la musica e quella per la vita sacerdotale. La sua vita futura, in effetti, si dimostrerà una mirabile fusione di queste due grandi passioni. Si avvia presto allo studio della musica e a dodici anni entra in seminario. Il 7 dicembre 1902 viene ordinato sacerdote. Il 23 giugno 1926 diventa maggiordomo di Sua Santità Pio XI. Parallelamente coltiva l’amore per l’arte dei suoni, studiando organo e composizione e diventando poi, a sua volta, un apprezzato docente.
La Diocesi riesce sempre a cogliere e sfruttare il talento musicale di questo sacerdote e le sue molteplici attività ne sono eloquente testimonianza: in seno alla locale Congregazione dei Filippini, Bellemo ricostituisce la Schola Cantorum, è inoltre attivo come compositore, direttore di coro, insegnante di musica nel seminario locale, insegnante privato, organista della Cattedrale e divulgatore ufficiale delle istanze del cecilianesimo.
Bellemo vive totalmente immerso nel clima della sua città, respira a pieni polmoni la devozione locale (soprattutto quella mariana) e la esterna attraverso il suo veicolo espressivo privilegiato: la composizione. Oltre a opere su testi liturgici tradizionali, dalla sua fervida ispirazione nascono, dunque, numerosi brani "nostrani" di carattere diverso che, tutti insieme, rappresentano una sorta di grandioso polittico musicale dei culti della diocesi di Chioggia.
Bellemo è stato un personaggio umile e schivo, legatissimo ai suoi cari e alla sua città, che non ha voluto abbandonare nemmeno quando gli si sono profilate all’orizzonte due grandi opportunità: dapprima quella di diventare direttore di coro nella Cattedrale di Vercelli e, in seguito, quella di rimpiazzare Lorenzo Perosi alla guida della Cappella Marciana di Venezia. Ancora oggi, molti tra quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo nella loro gioventù, ricordano il carisma di quest’uomo pur così modesto, il suo essere prima di tutto un cristiano e un sacerdote, e il suo comportarsi di conseguenza, e, infine, il suo saper “predicare” (come puntualizza monsignor Umberto Pavan) non tanto con le parole quanto piuttosto attraverso le composizioni musicali e le apprezzatissime improvvisazioni all’organo.
La sua produzione è di discreta quantità, e abbraccia quasi esclusivamente il genere della musica sacra per coro (con o senza organo). Tra le opere di maggior pregio, un ampio Stabat Mater e l’ambizioso e riuscito oratorio Extrema Dies, basato sul libro dell’Apocalisse. A questi vanno aggiunti, come già detto, anche i suoi inni di carattere popolare - su versi poetici di noti confratelli, come don Giovanni Lombardo, mons. Mario Alfieri, e padre Ernesto Chiereghin - dedicati alla devozione della sua diocesi.
Il suo linguaggio musicale, ancorato al sistema tonale, ricorda quello del Perosi e, come costui, anche Bellemo si è mosso facendo proprie le istanze del movimento ceciliano, nell'ottica cioè di quella tanta sospirata restaurazione della musica liturgica, la quale andava purificata dalle scorie del linguaggio operistico, che nell'Ottocento aveva gravemente inquinato il repertorio chiesastico.
Bisogna ammettere che dal punto di vista linguistico-musicale Bellemo è stato piuttosto conservatore e dunque la sua musica raramente ha il pregio dell'innovazione. Tuttavia occorre anche riconoscere l'assoluta originalità del suo idioma, una sorta di "firma" che rende il suo stile inconfondibile. Nello stesso tempo, questa mancanza di innovazione è anche segno di sacerdotale obbedienza alla tradizione antica e garanzia di facilità d'ascolto.
Bibliografia essenziale
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AA.VV., Vittore Bellemo - sacerdote e musicista, Edizione Lagunari, 1978
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Graziano Nicolasi, Attività musicale per il popolo di mons. Vittore Bellemo della Diocesi di Chioggia (tesi presso l'Ufficio Liturgico Nazionale, anno 1998, relatore: F. Gomiero).
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Paolo Padoan, Vittore Bellemo. Il prete che fece pregare cantando, Edizioni Nuova Scintilla, Chioggia, 2012
Mons. Vittore Bellemo
Una lapide
per Vittore Bellemo
Domenica 11 giugno 2017 è stata inaugurata nella Cattedrale di Chioggia, sotto la balaustra di quello stesso organo da lui tante volte suonato, una lapide commemorativa di mons. Vittore Bellemo, che ricorda ed elogia la sua figura di sacerdote e musicista.
EXIMIO VICTORI CANONICO BELLEMO / PLURIMOS ANNOS SEMINARII NOSTRI MAGISTRO / HUIUS CATHEDRALIS ORGANAEDO CORALIUM AC MUSICALIUM CONCENTUUM / QUASI SANCTA CAECILIA AFFLANTE / MIRABILI INVENTORI / CANONICI TOTAQUE CIVITAS / TANTI INGENII MEMORES / GRATO ANIMO POSUERE / A. D. MMXVII.
All’esimio Canonico Vittore Bellemo, per diversi anni insegnante nel nostro Seminario e organista di questa cattedrale, ammirevole creatore di musica corale e strumentale, scritta come sotto l'ispirazione di Santa Cecilia, i Canonici e l’intera Città, memori di così straordinario talento, con animo grato posero nell’anno del Signore 2017.